Una serie di sfortunati eventi
- rikocucinacucito
- 6 nov 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Ho deciso di dedicare il primo post del mio blog alla giornata di mercoledì. Non so per quale strano karma ma qui, almeno una volta al mese, si presenta il mercoledì nero. Si il mercoledì nero non perchè sono in Africa ma perchè si succedono sventure, una dietro l'altra. Comunque l'ultimo mercoledì nero è stato registrato il 4 novembre, di solito queste giornate si aprono con mie idee stravaganti del tipo: faccio il pane. Con questo radioso pensiero inizio la giornata e vedo ( e da qui dovevo già capire tutto) mio marito sfrecciare come una lippa fuori di casa. Sì oggi ha un impegno, presto, dall'altra parte della città. Quindi mi fiondo in cucina e preparo il biberon (compito mattutino della mia dolce metà), scelgo accuratamente l'outfit di mio figlio guardando il cielo (fafrescoquindipantalonelungo oppure facaldovaidibraghette?) cambio pannolino, Giovanni mangia e io finalmente mi godo la mia tazza di caffè. Me la godo fino a che non sento toc toc alla porta. Sono le 8.30, che può essere tanto ardito? E' la padrona di casa...cosa vorrà? Mi presenta Solò l'idraulico che è venuto a riparare il canale di scarico del mio lavandino. Addio acqua stagnante. Solò dovrà fare un piccolo lavoretto, mi dice, e dovrà scavare di fronte a casa per drenare l'acqua in eccesso, è necessario spostare la macchina che è parcheggiata proprio sulla conduttura. In un attimo metto Giovanni in posizione di sicurezza, nell'ovetto con i suoi giochini vari, prendo le chiavi della macchina, pigio il tasto apri portiere e silenzio. Niente bip. Strano ma la macchina si apre, salgo, inserisco le chiavi, giro, silenzio. Riprovo, silenzio, neppure un trrr. Nulla. Per una macchina soprannominata elicottero è bizzarro. Okay è la batteria, dovremo spingere la macchina. Acchiappiamo due gentiluomini che erano a zonzo per la via e li obblighiamo a spingere. Intanto Giovanni piange disperato, non mi vede da circa due minuti, quindi per lui sono sparita nel Nulla. Lo rinfranco con ciuccio e coccole e lui (beato lui) si addormenta beato. Magia lo metto nel letto e lui non fa un plissè dorme tranquillo. Allora posso mettere in ordine la casa, lavare i piatti, azionare la macchina impastatrice. Quando questa finisce devo aspettare 20 minuti per la lievitazione quindi preriscaldare il forno e dare il via alle danze, forse ce la faccio a fare il pane! Appena questo pensiero mi sfiora sento uno strano scroscio provenire dal corridoio, mi affaccio e mi trovo davanti uno spettacolo dell’orrore. La camera del mio povero bambino si è trasformata in una piscina con tanto di cascate sul muro. Mi fiondo (e sono solo le 10 del mattino e mi sono già fiondata due volte) in bagno, apro tutti i rubinetti e le cascate perdono di vigore. Vado in soggiorno, estraggo dal contenitore porta tutto i giornali e inizio a piazzarli in giro per la stanza, cosa abbastanza inutile perché galleggiano. Nel mentre Giovanni si sveglia, piange, si dispera ma io devo andare a recuperare un catino fuori, nel retro dell’abitazione. Corro alla porta e il giardino si è trasformato in uno scavo archeologico. Non so bene se Solò stesse cercando l’acqua, il petrolio o le tubature ma sicuramente ha trovato tutte e tre. Saltello tra uno scavo e l’altro, agguanto il catino e poi vado a consolare il povero poppante abbandonato. Tralascio il racconto delle innumerevoli ore che ho impiegato, tra un biberon-una nanna-una coccola-un pianto perché mi avete fatto le vaccinazioni e adesso sono scombussolato, per togliere l’acqua, asciugare tutto (mentre fuori pioveva) pulire ogni accessorio. Ah già dimenticavo Solò, che è un idraulico nel caso ce lo fossimo dimenticati, si è arrampicato in casa sul sottotetto per vedere la situazione ed ha sparso la terra degli scavi su vari oggetti e sul pavimento che ho, quindi dovuto lavare e disinfettare. Com’è finita la giornata? Mi sono messa al computer, cercando di scrivere questo post e dopo diverse litigate con il modem il portatile si è spento senza vita. Sono andata a letto sfinita ma contenta, quando sopravvivi a queste giornate ancora sana di mente, con la casa più o meno in piedi, marito e figlio felici è una grande soddisfazione. Inoltre sai che domani può essere solo un giorno migliore.
p.s. vi siete dimenticati anche voi del pane?alle 4 del pomeriggio l'ho visto li tutto solo che apsettava di essere cotto. L'ho schiaffato in forno, ha preso una strana forma e non è lievitato completamente ma in un giorno è stato spazzolato.


Comments