#tiimmaginavopeluche.

Il tema delle StorMoms dello scorso mese (febbraio) era proprio questo ti immaginavo peluche. Mi piaceva tantissimo, avevo iniziato a buttare giù due righe e poi....bha poi mille imprevisti mi hanno portata a non farcela. Sono in ritardo di un giorno...ma ci tengo a condividere con voi qualche pensiero.

Questo tema secondo me (anche se non penso davvero che la mamma del mese lo intendesse in questa maniera) si inserisce veramente a pennello nelle varie discussioni che si accendono oggi giorno sulla questione figli. Io lo dico qui apertamente i figli non sono un diritto, nessuno ha il diritto al figlio e tanto meno uno si merita un figlio. Io un figlio non me lo sono meritata, anzi! Io questo l'ho capito subito. Io con tutti gli errori che ho fatto, che faccio e che farò non me lo merito. Un figlio è una Grazia, ci viene donato per accompagnarlo in un piccolo pezzetto della sua vita. Se non fosse donato ma se fosse meritato nessuno avrebbe figli.

Quando sai di essere mamma inizi ad immaginare la tua vita futura in maniera diversa. Tutte hanno sperimentato, poi, la valanga di consigli su cosa fare e non fare una volta nato il piccolo: come si tiene in braccio, come si allatta, come si deve dormire, cosa bisogna comprare. Allora tu inizi ad immaginare te stessa come mamma, cercando di bilanciare ciò che desideri, ciò che pensi e come immagini che il tuo/a piccolo/a sarà.

Quando mi chiedevano, dunque, come immaginavo Giovanni ho sempre detto un bambino tranquillo, sorridente e dormiente. Tutti da amici a nonni ridevano e sghignazzavano a questo mio insolito pensiero perchè questa era la descrizione del bambino perfetto, non di un neonato. Se vi chiedete com'è il nanogattonatoreaspettochetigiriperscapparefuoricasa è esattamente come lo avevo descritto.

Per questo non lo meritiamo perchè è lui che ci insegna ogni giorno ad essere la sua mamma ed il suo papà.

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